La
via prende il nome da Vincenzo Benini medico e benefattore (1890-1973).
Nacque a Melegnano da Luigia Boiocchi e da Giuseppe il 10 gennaio 1890.
Fu presto orfano di padre, che non vide mai. Ebbe quattro sorelle e quattro
fratelli, due dei quali diventarono sacerdoti. Lavorò per alcuni
anni nella bottega artigiana della sua famiglia in lavori di canestri, di
stuoie e di manufatti con fibre e giunchi. Poi riprese la scuola con molti
sacrifici, frequentando lezioni serali a Milano. Vinse un posto al Collegio
Borromeo di Pavia e nell’estate del 1919 si laureò in medicina presso
l’università di Pavia con la massima votazione di 110/110. Vinse
un concorso a Padova come ostetrico e ginecologo, poi venne a Melegnano
all’Ospedale Predabissi e vi rimase dal 1922 al 1926 sotto la direzione
del prof. Carpi e del prof. Reina. Con Benini iniziava a Melegnano l’era
della nuova e moderna assistenza con un personale sanitario più preparato
e con materiale profilattico moderno, per una migliorata assistenza alle
partorienti. Gli fu assegnato il “Premio Nazionale De Gasperis per la Missione
del Medico”. Fu benefattore e amico della Casa di Riposo, era presente con
interesse e amore là dove vi era sofferenza e malattia anche tragica
e irreversibile, giorno e notte, in Melegnano e fuori Melegnano, nel freddo
e nel caldo, con la sua inseparabile bicicletta, fino a tarda età.
In sua memoria era stato istituito il “Premio Benini” dall’Ente Comunale
di Assistenza in Melegnano, un
premio che era il riconoscimento pubblico per coloro che singolarmente o
in gruppo si fossero prodigati nel settore dell’assistenza volontaristica
e di solidarietà verso il prossimo. A lui è tuttora dedicata
la Scuola Statale dell’Istituto Tecnico Commerciale in Melegnano. La via
Vincenzo Benini è un tratto a fondo chiuso, a destra dopo il passaggio
a livello della ferrovia, sulla strada che porta al Viale della Repubblica.
E’ lunga 40 metri e larga 7. Era questo un luogo già nel passato
chiamato con parola dialettale sguassètt,
forte per il terreno umido e quasi sempre impregnato di acquitrini. Poi
divenne la Via Privata Pelli, perché la famiglia Pelli vi costruì
una sua villa, e così quel terreno fu dichiarato abitabile per altre
ville ad iniziare dal 1932, quando la presenza in quella zona dell’Industria
Chimica dottor Piero Saronio creava la necessità di avvicinarsi alla
zona di lavoro per alcuni tecnici, mentre tutta la zona circostante visibilmente
allargava il suo sviluppo urbanistico. Dopo la morte di Vincenzo Benini
nel 1973, l’Amministrazione comunale deliberò di dedicargli questa
via, che divenne Via Vincenzo Benini. |