| Storia Postale di Melegnano |
Questo
lavoro, esposto alla fiera del Perdono 1975, ha avuto come obiettivo di
attirare l'attenzione degli appassionati filatelici sulle antiche origini
del servizio postale a Melegnano. L'autore, Carlo Magri, è uno dei
soci fondatori dell'Associazione Filatelica Numismatica Melegnanese.
Nel libretto sono riprodotti gli annulli postali di Melegnano dal 1806 al 1930, alcuni Bolli in Franchigia dal 1817 al 1968, la targhetta metallica in uso nel 1959, in occasione del I° Centenario della famosa battaglia dell'8 giugno 1859 e la targhetta metallica dell'Anno Marconiano del 1974. In fondo sono pure riportati alcuni Annulli speciali a mano, dal 1972 al 1975. Il sunto che riportiamo è diviso in due pagine, questa e Storia dell'Ufficio Postale di Melegnano |
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| Voler scrivere sul servizio
postale di Melegnano, vuol dire parlare di storia, perché, anche
su un modestissimo argomento qual'è quello inerente al suo servizio
postale, l’insigne città di Melegnano ha molte cose da narrare.
Gian Galeazzo Visconti istituì, tra il 1387 e il 1402, un servizio di corrieri postali a cavallo per uso dello Stato. Come si sa. Melegnano fu, durante la Signoria Viscontea prima e Sforzesca poi, dimora ducale, e di quei tempi si conosce una cospicua corrispondenza intercorsa tra il castellano, pro tempore, e la Corte. Questa corrispondenza era però solo a carattere ufficiale, legata agli interessi della Signoria, mentre quella privata non aveva alcuna possibilità di essere inoltrata, se non servendosi della compiacenza di qualche viaggiatore. La necessità quindi di un servizio postale, ad uso privato, non sfuggì ad alcuni intraprendenti bergamaschi. Infatti questi organizzarono una compagnia di corrieri postali a cavallo, che univa le più grandi città dell’alta Italia. Ad essi si affiancarono poi altre iniziative, sviluppandosi così tutta una rete di stazioni postali. Questa organizzazione capillare, formata dall’iniziativa privata dietro autorizzazione e consenso delle autorità governative, crebbe con il crescere della necessità di contatti epistolari, frequenti e sicuri, legati al continuo ed inarrestabile crescere del progresso.
La
costruzione della ferrovia Ferdinandea, che collegava Milano al Veneto,
fece cadere il volume dei traffici delle diligenze, perché il servizio
postale venne affidato al nuovo mezzo meccanico, più veloce e maggiormente
economico. Ciò fece cadere gradatamente l’importanza delle stazioni
postali e della diligenza Mallepost. L’incalzare delle nuove esigenze
venne sintetizzato da Santo Mola in una lettera del 1854 all’amministrazione
delle Poste, in cui si può leggere: “… e per ultimo é
forza ripetere che le ferrovie, i telegrafi, i piroscafi, le imprese private,
hanno portato, come si è reiteratamente replicato, un tale colpo
alle stazioni di Posta ed a chi le esercita, che deve di necessità
rinunciare all’amministrazione postale”.
La costruzione infine della ferrovia Milano-Piacenza dette il colpo di grazia alla stazione melegnanese, che sopravvisse ancora alcuni anni, grazie ai pochi nostalgici delle carrozze, mentre ormai il servizio d’inoltro dei sacchi postali era da tempo affidato alle strade ferrate. |