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Il Pensiero filosofico e religioso
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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Gregorio Magno | ![]() |
![]() Aveva diciotto anni quando il re dei Longobardi Alboino, alla testa di trecentomila guerrieri e una moltitudine di armenti, era entrato in Italia attraverso il passo del Predil sulle Alpi Giulie e, dopo aver conquistata Cividale, dilagò nella pianura senza trovare alcuna resistenza. Il 3 settembre era a Milano e Alboino si proclamò signore d’Italia. Dopo quattro anni di assedio Pavia si arrese e Alboino la elesse a capitale del suo stato. Quando Alboino morì, Clefi diventò il suo successore e conquistò l’Emilia con Rimini e parte dell‘Umbria, ma era un essere avido e crudele, per cui fu ucciso da un sicario inviato dai Duchi longobardi i quali, non riuscendo a mettersi d’accordo sul successore, formarono una Confederazione, nella quale ogni Duca si occupava soltanto dei propri interessi, per cui l’Italia precipitò in uno stato di completo sfacelo nel quale si salvò soltanto la Chiesa, grazie al grande Papa Gregorio, uomo colto ed energico, era nato a Roma nel 540 in una ricca famiglia patrizia che aveva già dato alla Chiesa due Pontefici e molti senatori allo stato. Dopo aver studiato nelle migliori scuole, era entrato nei ranghi dell’amministrazione civile e nel 573 era stato nominato Praefectus urbis, praticamente Presidente del Senato. Suo padre morendo gli aveva lasciato una immensa fortuna, che Gregorio distribuì in gran parte ai poveri e con il resto finanziò la fondazione di sei monasteri.. Non aveva vizi, mangiava solo frutta ed insalata, ma, da grande signore, la voleva su di un piatto d’argento. Quando il Papa Pelagio II morì di peste bubbonica, il popolo proclamò Gregorio suo successore. Gregorio fece il possibile per evitare questa nomina ma alla fine fu costretto ad accettare ed il suo primo pensiero fu quello di risanare le finanze dello stato che erano cospicue, ma molto male amministrate, tanto che alla fine risultò che il Papa era uno dei più grandi proprietari terrieri d’ Italia, per tutte le donazioni che i cristiani, morendo, lasciavano alla Chiesa. Trovò anche il tempo di riformare la liturgia, componendo inni bellissimi su una melodia nuova che prese il nome di “ Canto Gregoriano. Quando qualche Duca longobardo tentava di marciare minacciosamente su Roma, Gregorio gli andava incontro e il Duca, incassata una certa cifra, tornava tranquillamente al suo paese. Gregorio aveva calcolato che dare ogni tanto un “ regalino “ al nobile Duca, gli costava meno che mantenere un esercito e mettersi nelle grane con una guerra Ai primi di marzo del 604 morì stroncato da un ennesimo attacco di gotta. La Chiesa lo proclamò Santo e non mi risulta che abbia fatto dei veri miracoli, se non quello di risanare le finanze dello stato e di essere rimasto sempre onesto in una città come Roma. Gli storici hanno fatto per Gregorio qualcosa di più, sarà ricordato per sempre nella storia come Papa Gregorio Magno. |
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