Hanno scritto che la vita potrebbe essere giunta sul nostro pianeta anche dallo spazio cosmico con dei meteoriti che contenevano molecole organiche, ma è più probabile che le sostanze fondamentali, le proteine e gli acidi nucleici, si siano formati sul nostro pianeta, come hanno dimostrato i classici esperimenti di Miller ed Urey che hanno creato in laboratorio il famoso" brodo primordiale" .
A tre minuti dal famoso Big Bang la materia si sarebbe organizzata nella struttura a noi già più familiare degli atomi per addensarsi in galassie, stelle e pianeti.
Della genesi è rimasta una traccia" fossile" in quella radiazione di fondo che i radiotelescopi riescono a captare dalle frontiere più lontane dell'Universo, circa 12-15 miliardi di anni luce.
Nell'immenso laboratorio fisico-chimico dell'universo i mutamenti climatici ed ambientali hanno permesso che gli organismi monocellulari, con lente tappe si ' trasformino in un Ramapithecus, il quale, a sua volta, dopo milioni di anni diventerà l'uomo primitivo. Recentemente abbiamo assistito, grazie alla TV, alla catastrofe che ha duramente colpito l'estremo Oriente, con tsunami, calotte polari alla deriva e capricciose danze dei continenti. Dai primi tempi della lentissima evoluzione dell’uomo sono rimasti sempre uguali dei gamberetti chiamati Krill, che vivono e si riproducono a tonnellate da oltre 200 milioni di anni, nell'oceano antartico, poi dei coleotteri che vivono e si riproducono, sempre uguali, da milioni di anni anche loro e mi sembra di ricordare che anche gli scarafaggi siano delle bestioline degne di rispetto per le centinaia di anni che sono sopravissute alle manie di pulizia delle attuali casalinghe. Da ultimo ricordo una pianta, il Ginkgo Biloba, che ha resistito, senza danni, anche alle due bombe atomiche. A Hiroshima fu la prima pianta a ricrescere dopo la tragedia del 1945. Chi volesse saperne di più su questo argomento può procurarsi il libro di Gould -Evoluzione- nel quale si legge che il cammino
dell' evoluzione non è un processo lineare, ma, per spiegarsi meglio usa la metafora dell'ubriaco, che un po' cammina vicino al muro, poi può sbandare verso il centro della strada, indi torna accanto al muro. L'evoluzione è un processo storico che non può essere sintetizzato in un attimo, ma è un susseguirsi di condizioni favorevoli o sfavorevoli alla sopravvivenza, che si sono presentate agli organismi nel corso delle generazioni. Sembrerà un paradosso, ma oggi a dominare il quadro sono i batteri che sono cresciuti mantenendo sempre la loro posizione vicino al muro, impegnando l'uomo in una serie di processi biochimici più vasti di qualsiasi altro gruppo vivente.
Ho fatto questo preambolo alla storia dell' evoluzione, perchè la maggior parte della gente giudica Darwin uno sclerotico da sistemare in un museo, ignorando che
l’evoluzione comprende anche la solita influenza che colpirà l'uomo nel prossimo autunno, quando questi piccoli esseri, che non hanno un DNA proprio e per sopravvivere e colpire l'uomo devono utilizzare il DNA di altri organismi che invadono e seguono anche loro le leggi dell' evoluzione, per cui, accettare o meno l'evoluzione è qualcosa di più vasto del discorso se gli ominidi mangiavano banane o se camminavano a due o a quattro zampe. Discutere sull'evoluzione oggi vuoI dire saper seguire tutti i suoi componenti, che vanno dall 'homo sapiens, da Einstein all'essere monocellulare per eccellenza che è l'ameba, entrambi della stessa famiglia con le medesime leggi. In pratica non basta sapere che 2+2 = 4, ma anche essere in grado di continuare l'equazione di Einsten E = MC 2. Se non sai da quale parte cominciare. è preferibile cambiare discorso.
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