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Evoluzione del linguaggio e di altri mezzi di comunicazione
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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Australia, Nuova Zelanda ed Oceania | ![]() |
![]() Australia L’Australia, il continente che in epoca molto remota si staccò dall’Asia come continente insulare fu esplorata per la prima volta nel 1606 da una nave olandese al comando di Willem Janszoon che entrò in un porto dell’Australia occidentale. Nel 1642 Abel Tasman scoprì l’isola da lui chiamata Tasmania. Nel 1836 una nave portoghese visitò la zona costiera dove poi sorse la città di Perth. Nel 1851 qualcuno trovò una ricca vena d’oro in una miniera sulla grande catena orientale, provocando una vera corsa all’oro come in Alaska. Successivamente il continente fu prima esplorato e poi occupato dagli inglesi nella parte più sud-orientale, dove nacquero le città più moderne, Sydney, Melbourne ed Adelaide. Oltre l’inglese, lingua ufficiale, gli aborigeni ( 2.2 % ) usano dialetti molto simili a quelli dell’Oceania. Della letteratura degli aborigeni, esclusivamente orale e destinata al canto, restano solo poche testimonianze. Mentre è molto ricca una letteratura con presa di coscienza indipendentista ed anti-inglese, creata da gente che ha partecipato alle due guerre, molto spesso di memorie scritte da ex deportati che si sono rifatti una vita. I primitivi non avevano barche per passare dall’Asia all’Australia e per lo più dovevano farsi una bella camminata. In quella occasione, con l’uomo arrivò dall’Indonesia il cane, che si moltiplicò rapidamente. Nelle due fasi dell’età della pietra gli archeologi portarono alla luce numeroso materiale per la caccia, attrezzi per raschiare, asce di pietra con manico e così via. ![]() Nel 2002 la popolazione del paese era di circa 4 milioni di abitanti (15 ab.kmq) l’83 % di origine europea, per lo più inglese e solo il 9 % di maori, dei quali il 2% proviene dalle varie isole del Pacifico. Quasi tre quarti della popolazione vive nell’Isola del Nord. I maori, vivono soprattutto nei pressi di Auckland e nella zona costiera del Capo e costituiscono la maggioranza della popolazione anche a capo Est o Aotearoa, considerato la culla della loro lingua e cultura. Le lingue ufficiali sono l’inglese ed il maori, lingua polinesiana. L’archeologia ha dimostrato che i maori ebbero origine parte dalla polinesia orientale e parte dall’isola di Tahiti. Hanno calcolato che all’ arrivo del capitano Cook i maori erano circa centocinquantamila e i loro sistemi bellici erano analoghi a quelli di altri popoli. Il nome maori , nella lingua omonima, significa “comune, normale “ e venne adottato a metà del XIX secolo dai discendenti dei primi abitanti per distinguersi dai pakeha, cioè gli europei. Secondo la tradizione il paese fu scoperto da Kuipe, che lo chiamò Aotearoa, cioè “terra della lunga nuvola bianca“. ![]() Una delle sette parti del mondo in cui è suddivisa la terra. 24 milioni di abitanti (0.6 % del mondo) 2.7 ab / kmq. L’isolamento degli arcipelaghi del Pacifico ha ritardato la diffusione dell’uomo in Oceania. I primi gruppi di australoidi giunsero sulle varie isole verso il XV millennio a. C. Il primo europeo a navigare l’Oceano Pacifico fu Magellano che nel 1521 raggiunse le Marianne. Si definisce come Maleopolinesiane la famiglia linguistica fra le più estese che raggruppa circa cinquecento idiomi parlati in una vastissima area che va dal Madagascar all’isola di Pasqua, alle Hawaii. Non ne fanno comunque parte le lingue dell’Australia e la maggior parte di quelle della Nuova Guinea. Queste lingue Maleopolinesiane, si dividono in un ramo indonesiano o occidentale e in un ramo oceanico o orientale. Nel ramo indonesiano abbiamo duecento lingue parlate da circa centosettantamilioni di persone in Madagascar, in Indonesia, nelle Filippine, in Malesia, in parti del Vietnam e della Cambogia, a Taiwan e nella parte occidentale della Nuova Guinea. Il ramo oceanico o orientale è composto da circa trecento lingue, grande varietà linguistica a cui corrisponde però un numero relativamente basso di parlanti: circa un milione di individui sparsi nelle miriade di isole dell’Oceano Pacifico, oltre che nella restante parte della Nuova Guinea. Questo gruppo è ulteriormente suddiviso in tre gruppi: · polinesiano · melanesiano · micronesiano Fra le lingue polinesiane abbiamo l’isola di Pasqua. La parte nord delle Hawaii. La parte sud della Nuova Zelanda. Il maori, il thaitiano, il tongano e l’hawaiano. Sono piuttosto uniformi nella grammatica e nella fonologia, essendo sistemi ricchi di vocali e con poche consonanti. Le circa duecento lingue melanesiane sono così diverse da essere considerate un gruppo autonomo. Delle nove lingue micronesiane, parlate in isole a nord della Melanesia, tra le Filippine e la Polinesia, sette costituiscono il sottogruppo del micronesiano nucleare più vario del gruppo polinesiano. Le numerose differenze interne al sistema delle lingue maleopolinesiane, fanno presupporre una lunghissima evoluzione storica. Recenti tentativi di ricostruire i sottogruppi hanno dimostrato la grande difficoltà di attribuzione. E’ noto che, in genere, tutte queste lingue si servono di suffissi, infissi, che modificano le parole per variare il significato o indicarne la funzione in una frase. In malese, ad esempio, rumah significa “casa” e rumah- rumah significa “case”. Alcune parole di origine polinesiana sono entrate anche nella lingua italiana, ad esempio, tabù, tatuaggio (da tattoo) e ukulele. |
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