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Via Cerca vecchia di Colturano
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La via Cerca Vecchia partiva, nei secoli scorsi, propriamente dalla Crocetta, rimanendo entro i confini del Comune di Melegnano fino all’ex fabbrica dei Concimi, dove è il limite del nostro territorio con quello del Comune di Vizzolo Predabissi. Lungo il suo percorso, attraversa la e costeggia il cimitero comunale. Ha una lunghezza di metri 876.  E’ storicamente un’arteria molto importante. oggi. come lo era nel passato. Essa unisce Melegnano, Colturano, Mediglia, Tribiano, Paullo, Melzo, Gorgonzola, Agrate e Monza. Era il tratturo antico delle mandrie  che scendevano dalla Bergamasca d’inverno per i nostri pascoli. Lo storico melegnanese Giacinto Coldani (1697-1752) scrive che sulla Cerca vi era “un fortissimo castello, posto  ove ora vedesi il convento dei Padri Cappuccini”. Nel 1442 vi è la citazione di una chiesa dedicata a san Materno al Castelvecchio e  su un documento dell’anno 1476  è citato il nome “Castroveteris plebis sancti Iuliani ubi dicitur vigna dell’Adda, cioè: Castelvecchio nella pieve di san Giuliano dove si dice vigna dell’Addetta. A ridosso di questa strada, nel 1577 venne costruito il convento dei francescani Cappuccini e la loro chiesa conventuale dedicata a san Materno, che furono soppressi nel 1805.
L’ANTICA VIA “CERCA” di Anna D'Ettorre
E’ una strada antichissima che esce da Melegnano dal prolungamento della Via Cesare Battisti e si stacca dalla Via Emilia in zona Cimitero costeggiandolo per un breve tratto, poi si snoda verso nord, passando adiacente alla ex Fabbrica dei concimi (una zona che noi melegnanesi diciamo ancora “il Concime” per immettersi nella Cerca Nuova). E’ storicamente un’arteria molto importante oggi come era nel passato. La strada Cerca vecchia univa ed unisce Melegnano con Colturano, Mediglia, Tribiano, Paullo, Melzo, Gorgonzola, Agrate, Rivolta, Cassano, Vaprio d’Adda. Offre inoltre la possibilità di aprire il cammino verso altri paesi, perché essa porta ancor più lontano, voglio dire verso Crema, Caravaggio, Treviglio, Bergamo. Basti pensare che la Cerca Vecchia era la strada abituale delle mandrie di mucche che venivano a valle.
La Via Cerca Vecchia partiva, nei secoli scorsi, propriamente dalla Crocetta rimanendo entro i confini del Comune di Melegnano fino alla ex Fabbrica dei Concimi dove è il limite dei nostro territorio con quello del Comune di Vizzolo Predabissi. Questo tratto della strada Cerca Vecchia entro il Comune di Melegnano è lungo metri 876. Come altre vie, essa ebbe diversi nomi: Strada per Colturano, Cerca di Colturano, ed il riferimento a Colturano deriva dal fatto che il primo paese che si incontra fuori dai nostri confini comunali è Colturano. Più raramente essa appare anche con il nome di Strada dei Cappuccini per Colturano, in riferimento al convento dei Frati Cappuccini, dove ora precisamente è situato il Cimitero Comunale. La parola “Cerca” che indica la nostra strada in questione, non è di facile interpretazione. E da noi è pronunciata popolarmente e dialettalmente Sèrca, o anche Cèrca. La parola “cerchia” etimologicamente deriva da cerchio, ma la forma originale presuppone un plurale le cerchia, in connessione con il latino medioevale cìrchia che sta a significare “cerchio delle mura della città”, come appare già su un documento ufficiale bolognese del 1188. Il termine linguistico “cerca” allora può anche essere preso con il significato di confine di un territorio ecclesiastico o civile amministrativo. Forse la strada Cerca è storicamente in relazione agli avvenimenti che portarono alla regolarizzazione dei confini ecclesiastici e amministrativi civici. Specialmente nel periodo dei Comuni (secoli 1200 e 1300) i confini politici e amministrativi dello Stato e della Diocesi cambiarono parecchie volte i loro limiti separativi. E’ anche vero che oggi il primo tratto melegnanese della Vecchia Cerca ha perso un po’ della sua importanza primitiva perché vi è la Cerca Nuova più a sud, in zona di Via Lodi. Ma noi dobbiamo osservare la Cerca Vecchia sulla prospettiva dei secoli: nei secoli era una strada circondata da verdi campi aperti, ben lavorati e ricchi di acque. E soprattutto la Cerca Vecchia rimane per noi un’antica viva testimonianza di vita affettuosamente agricola e di gente umile e senza storia clamorosa: uomini e donne, vecchi e bimbi che scandivano il tempo con la fatica e con la speranza. E’ su questi terreni lambiti dalla Cerca Vecchia, su questi campi tagliati ed uniti da una vecchia secolare strada dove l’ingegno si univa all’immaginazione, dove la tecnica si confondeva con la tradizione più radicata, dove l’onestà era la ricchezza umana locale e dove a stento e con diffidenza riuscì ad entrare l’idea di progresso mentale: forse i contadini di queste terre si trovarono talmente in buona fede sulla loro condizione che essi stessi erano i primi a dire che non c’era nulla da cambiare e che il buon Dio aveva creato gli uomini così.
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